Quello alle anche è uno dei dolori più fastidiosi che puoi provare.
Lo è perché condiziona la tua vita 24 ore su 24.
Quando cammini. Quando stai fermo in piedi. Da seduto. A letto…
Ma come fa questo dolore ad essere così fastidioso e tormentarti 24 ore al giorno?
Le anche le utilizzi SEMPRE. Quindi, se soffri di dolore alle anche, questo tormento diventa una sorta di compagno indesiderato che non ti abbandona mai.
Da che cosa cosa nasce questa sofferenza?
Come ci spiega la Arthritis Research UK nella sua ricerca “Hip Pain”, molto probabilmente, se soffri di dolori alle anche la causa è una forma di artrosi.
L’artrosi è una malattia generalmente associata alla vecchiaia. Certo, andando avanti con l’età aumenti i rischi di contrarre questa malattia così fastidiosa. Ma questo non vuol dire che tu non possa esserne colpito sin da giovane.
In questo articolo capirai come mai puoi essere preda dell’artrosi anche se sei ben lontano dalla vecchiaia. Inoltre avrai l’opportunità di scoprire come eliminare per sempre questo dolore che colpisce le tue anche ogni giorno.
L’artrosi è uno dei dolori più fastidiosi che puoi provare. Quand’è che rischi di beccarti questa malattia così dolorosa?
Per spiegarti perché potresti soffrire d’artrosi anche in giovane età, devo prima fare un salto indietro e illustrarti brevemente cosa sono le anche, a che servono e – soprattutto – quand’è che possono essere preda dell’artrosi.
Detto questo… cosa sono le anche?
Le anche sono delle articolazioni che “connettono” le ossa delle gambe a quelle del bacino. Senza articolazioni non potresti compiere il benché minimo movimento.
Per permettere alle tua ossa di ruotare senza frantumarsi, all’interno delle articolazioni è contenuto tessuto lubrificato chiamato “cartilagine”.
In pratica, in assenza della cartilagine faresti raschiare le tue ossa con altre ossa. Come risultato patiresti i dolori dell’inferno.
L’artrosi arriva quando la cartilagine (che permette alle ossa di muoversi senza danneggiarsi) si assottiglia.
Un po’ come se guidassi un’auto senza gomme alle ruote. Ogni volta che freni, i cerchioni, a contatto diretto con l’asfalto, grattano pesantemente. In pochi metri li ritroveresti rotti e consumati.
Come dicevo poco fa, l’artrosi è generalmente associata alla vecchiaia.
Più vai avanti con l’età, più la cartilagine presente nel tuo corpo si consuma. E’ proprio una questione fisiologica: più vivi, più utilizzi le anche. Più le usi, più la cartilagine si assottiglia.
Come mai allora se soffri di dolori alle anche è molto probabile che tu sia affetto da artrosi?
Come evidenziano i dottori Cara L. Lewis, Anne Khuu e Lee Marinko nella ricerca “Postural correction reduces hip pain in adult with acetabular dysplasia: a case report”, una cattiva postura aumenta esponenzialmente i problemi di artrosi.
Infatti, se soffri di qualche problema posturale, è probabile che il tuo corpo distribuisca male il suo carico. E se “pesi” in malo modo sulle anche, tendi a consumare più velocemente la cartilagine alla quale sono connesse.
Generalmente l’artrosi ti colpisce andando avanti con l’età. Ma con una cattiva postura “acceleri il processo”. Utilizzando male le tue articolazioni spingi il tuo corpo a consumare la cartilagine in meno tempo. Da qui nasce l’artrosi.
Tornando all’esempio dell’auto, è un po’ come se le ruote avessero le gomme ai cerchioni… ma inserite in maniera sbagliata. Ogni metro, la gomma si consumerebbe più velocemente. E se di solito i pneumatici vanno cambiati ogni 20 – 40 mila chilometri, inserendo male le gomme dovresti sostituirli dopo poche centinaia di metri.
Lo stesso vale per le tue anche. Il problema però è che se una ruota la puoi sostituire senza troppo problemi, per le anche la situazione cambia.
Ma quindi, quali sono le conseguenze dell’artrosi alle anche?
Quali rischi corri se le ossa delle tue anche sfregano come fossero cerchioni di un’auto a contatto diretto con l’asfalto?
La conseguenza alla quale potresti andare incontro se sottovaluti il problema è quella di vedere la tua cartilagine consumata quasi del tutto.
Un’articolazione senza cartilagine costringe le tue ossa di raschiarsi a vicenda come se ci sfregassi sopra della carta vetrata.
Ma prima di arrivare a questa terribile conseguenza, il tuo corpo attraversa 3 stadi:
1) Primo stadio:
E’ il più leggero.
Il male si presenta quando compi grandi sforzi o cammini per molto tempo. Con un po’ di riposo, però, il dolore se ne va.
Se stai in piedi a lungo le anche iniziano a darti fastidio. Ma sedendoti per qualche minuto, passa tutto.
… o almeno, così ti sembra.
Il primo stadio di artrosi è quello che ti causa meno sofferenze. E’ anche vero però che si tratta del più “subdolo”.
Magari cammini per molte ore e inizi a provare un leggero fastidio. Ti siedi. Qualche minuto e “ti senti come nuovo”. Ma tanto nuovo non sei. Il sollievo che provi è soltanto apparente.
In realtà, il dolore si è placato, ma la cartilagine sta continuando a ricevere dei piccoli traumi. Ad ogni passo che fai, lei si consuma un po’.
Come ci viene spiegato da Hatem E. Sabaawy nella ricerca “Cartilage regeneration for treatment of osteoarthritis: a paradigm for nonsurgical intervention”, un po’ di riposo non è sufficiente per ricreare la cartilagine.
Sedendoti qualche minuto attenui il dolore. Ma proprio per questo, se ti fanno male “di tanto in tanto”, dovresti assolutamente risolvere il problema prima di ritrovarti in sofferenze ben più serie.
Alla lunga, sottovalutando il problema, rischi di passare al secondo e al terzo stadio dell’artrosi alle anche.
2) Secondo stadio
Quando arrivi al secondo stadio dell’artrosi, inizi a capire perché è uno dei dolori più fastidiosi al quale tu possa sottoporre il tuo corpo.
In questo stadio, la sofferenza aumenta.
Non solo.
Se inizialmente la zona presa in causa è solo quella dell’anca, dopo puoi sperimentare il dolore che inizia ad attaccare altre aree del tuo corpo . Ti colpisce la parte bassa della schiena. Poi le cosce. Dopo le ginocchia. Col tempo, schiena e gambe diventano preda di dolorose fitte costanti.
I dolori che adesso provi solamente alle anche, diventano delle vere e proprie fitte in tutto il corpo.
A questo punto è molto probabile che il tuo corpo raggiunga il terzo stadio. Se sei arrivato al secondo, è perché con i movimento che il tuo corpo compie quotidianamente vai a consumare la cartilagine. Di conseguenza il passaggio al terzo risulta quasi inevitabile.
3) Terzo stadio
Come puoi immaginare, questo è il più terribile.
Hai presente l’immagine dell’auto che gira senza gomme alle ruote?
Ecco. Immagina un auto alla quale le ruote scompaiono completamente. In autostrada. Mentre sfreccia a 150km.
Quando arrivi al terzo stadio di artrosi, la cartilagine è consumata quasi del tutto.
Anche una piacevole passeggiata con la persona amata può trasformarsi in un lento e doloroso viaggio verso le viscere dell’inferno. I movimenti sono limitati e provi fitte costanti.
E se ciò non bastasse, in questo stadio sei colpito dalla sofferenza anche a riposo.
Infatti, come ci spiega la ricerca “Hip Osteoarthritis: A Primer” effettuata da Michelle J. Lespasio assieme ad un’equipe di 6 medici, al terzo stadio di artrosi alle anche puoi essere assalito da quelle tremende fitte perfino da seduto o sdraiato.
A quel punto, non hai più pace.
Un livello di sofferenza così alto – e costante – potrebbe farti venire la tentazione di assumere dei farmaci per sopportare il dolore.
Magari sai che non è la mossa migliore da fare. Ma il tormento è tale da farti ricorrere a qualsiasi cosa capace di limitarlo per un po’.
Tramite dei farmaci hai un pizzico di sollievo. Il problema è che la tua cartilagine non guarisce. Anzi! La postura errata continua a farti grattare le ossa. Col tempo, saresti costretto a metterti sotto ai ferri.
A quel punto l’unica soluzione sarebbe intervenire con una protesi all’anca. Operazione molto fastidiosa in cui vai a sostituire la tua anca con dei pezzi di metallo e plastica.
La protesi all’anca, però, non solo comporta dolori terribili nella fase post-operazione. Il vero problema è che si tratta di un intervento chirurgico molto invasivo che, purtroppo, a volte finisce col farti stare addirittura peggio.
Certo, nonostante la reputazione della sanità italiana, i casi come questo sono rari. Magari ti operi all’anca e va tutto bene. Tuttavia non posso fare a meno di pensare che, probabilmente, questo è stato il pensiero della donna protagonista dell’articolo.
Come ti dicevo prima, è la postura errata la principale causa che accelera e aggrava il processo di logoramento della cartilagine.
L’unico modo per eliminare quell’insopportabile dolore alle anche, senza l’utilizzo di farmaci e senza dover ricorrere ad invasive operazioni chirurgiche, è capire come mai la tua postura ti spinge a schiacciare (e consumare) la cartilagine
Come ti ho spiegato poco fa, i dottori Lewis, Khuu e Marinko, hanno visto che il modo più efficace per eliminare la sofferenza che provi alle anche è correggere la tua postura.
Se soffri di artrosi alle anche è perché distribuisci male il peso del tuo corpo.
Quando il tuo corpo scarica il proprio peso in modo errato, le articolazioni ne risentono. Di conseguenza la cartilagine lavora più di quello che dovrebbe – o più di quello per cui è stata creata – e si consuma più velocemente.
Quindi quello che dovresti fare è correggere il modo in cui ti appoggi e distribuisci il tuo carico, evitando così di schiacciare e consumare la cartilagine delle anche.
Ogni volta che un mio paziente soffre di questo problema, vado anzitutto a capire lo stadio della sua artrosi.
Dopodiché indago sul motivo per cui è stato attaccato da questa sofferenza.
Analizzando di persona il problema posso scoprire in che modo la tua postura sta schiacciando e consumando la tua cartilagine – e, quindi, ho l’opportunità di capire come puoi eliminare il dolore e tornare a camminare senza questo compagno di viaggio così spietato.
Se vuoi capire come mai soffri così tanto alle anche, clicca qui. Riceverai un consulto nel quale capiremo assieme l’origine del dolore che stai provando.
So bene quanto l’artrosi alle anche sia deleteria.
Non posso proprio starmene con le mani in mano. Ecco perché voglio metterti nelle migliori condizioni possibili per scegliere di risolvere il problema prima che sia troppo tardi.
Per ricevere un consulto e scoprire come eliminare per sempre quell’insopportabile dolore alle anche, senza l’utilizzo di farmaci e senza dover ricorrere ad invasive operazioni chirurgiche, compila con i tuoi dati il form che trovi cliccando qui.
Un saluto,
Dott. Raffaele Nannini